Medico Chirurgo
Specialista in Oftalmologia

OCULISTA CECILIA FERRARI
Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Facoltà degli Studi di Modena e Reggio Emilia, conseguita il 02/10/2014.
Abilitazione per l’Esercizio della Professione conseguita presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia il 16/02/2015. Iscritta all’Ordine dei Medici Chirurghi di Modena dal 2015 (matricola n. 6967).
Diploma di Specializzazione in Oftalmologia conseguito con Lode in data 13/11/2019 con tesi intitolata "Utilizzo del laser giallo micropulsato sottosoglia nelle patologie maculari".
Coautore di studi e articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali, tra cui "The Role of Subthreshold Micropulse Yellow Laser as an Alternative Option for the Treatment of Refractory Postoperative Cystoid Macular Edema" (Journal of Clinical Medicine, 2020).
Partecipazione a corsi di aggiornamento professionali, tra cui ESASO (European School for Advanced Studies in Ophthalmology), ASCO (Alta Specializzazione in Chirurgia Oftalmica) e come relatore o assistente a numerosi Congressi nazionali e internazionali.
Socia della Associazione Italiana Medici Oculisti (AIMO).
Nel 2021 ha completato il master “International Refractive and Lens Surgery Course” tenuto dal Prof. J. Aliò, uno dei massimi esperti a livello mondiale di chirurgia refrattiva e del segmento anteriore, per approfondire le tecniche di trattamento con laser ad eccimeri e femtosecondi dei comuni vizi di refrazione (miopia, ipermetropia ed astigmatismo).
Esercita la professione presso case di cura, poliambulatori e strutture ospedaliere in Emilia Romagna e Lombardia, dove svolge attività clinica, attività diagnostica, trattamenti laser ed Esegue in prima persona interventi chirurgici di cataratta e correzione dei vizi di rifrazione (miopia, ipermetropia e astigmatismo).
QUESTI SONO I SERVIZI CHE OFFRO

Valuta l’effettivo stato di salute degli occhi e comprende una serie di controlli che riguardano diversi aspetti e funzionalità dell’occhio: refrazione (visus), osservazione del segmento anteriore e del segmento posteriore (fondo dell’occhio) e la tonometria (pressione oculare) con l’obiettivo di individuare eventuali vizi visivi o malattie oculari (glaucoma, maculopatia, retinopatie, ecc.). Tali esami non sono invasivi e di norma prevedono l'installazione di colliri midriatici per dilatare la pupilla.

Indagine strumentale non invasiva che permette di ottenere informazioni sulle caratteristiche morfologiche della cornea, come astigmatismo, anteriore e posteriore, spessore corneale, fondamentali per la valutazione della idoneità alla chirurgia refrattiva.

Tecnica di diagnosi per immagini non invasiva che permette di analizzare le strutture oculari soprattutto retiniche e corneali mediante sezioni ad alta risoluzione.

Si tratta di un esame utile a diagnosticare le patologie vascolari dell'occhio, fra cui la retinopatia, la degenerazione senile della macula, le occlusioni vascolari. Viene effettuato con uno strumento ottico che non prevede il contatto con l'occhio del paziente, ma tramite una semplice fotografia. Prevede l'iniezione per via endovenosa di un colorante, la fluoresceina, che si diffonde lungo i vasi sanguigni.

Si tratta di una valutazione computerizzata oggettiva del difetto visivo. Le strumentazioni di oggi sono sempre più sofisticate e precise ma sarà poi l’esperienza e la professionalità del medico a tradurre una misurazione oggettiva in una prescrizione lenti confortevole ed adatta ad ogni caso particolare.

La tonometria oculare è un esame che permette di misurare la pressione interna dell’occhio al fine di diagnosticare la presenza di eventuali patologie, come ad esempio il glaucoma. La misurazione della pressione intraoculare è estremamente importante poiché dei valori troppo elevati potrebbero causare il danneggiamento del nervo ottico, inducendo la cecità.

La pachimetria corneale consiste nella misurazione dello spessore della cornea mediante ultrasuoni o mediante Scheimplug camera (tomografia corneale).Nel secondo caso la misurazione viene condotta mediante una sorgente di luce senza contatto con l'occhio.

L’esame computerizzato del campo visivo è un esame diagnostico che fornisce un’analisi dello spazio visivo percepito dai nostri occhi mediante l’ausilio di un dispositivo chiamato Perimetro o Campimetro. Nello specifico, esso consente lo studio della sensibilità luminosa retinica e dell’integrità delle vie ottiche ed è in grado di evidenziare la presenza di un danno funzionale anche di lieve entità.

Permette lo studio dell’endotelio corneale tramite l’acquisizione di immagini fotografiche, ottenute tramite l’impiego di un particolare microscopio, tali immagini vengono successivamente elaborate da un computer. Le cellule endoteliali sono indispensabili al mantenimento della trasparenza corneale e se la loro densità scende al di sotto di certi valori vi sono gravi rischi per il mantenimento di una buona acuità visiva. Nel corso della vita il numero delle cellule si riduce fisiologicamente.

La biometria ottica è lo standard attuale per eseguire i calcoli del potere delle lenti intraoculari (IOL) nella pratica clinica. La biometria ottica è un metodo automatizzato non invasivo ed estremamente accurato per misurare le caratteristiche anatomiche dell'occhio. Misurazioni accurate sono fondamentali per determinare il potere corretto di una IOL prima che venga impiantata durante l'intervento di chirurgia della cataratta.

Yag Laser viene utilizzato soprattutto per il suo effetto foto-meccanico, dirompente sui tessuti che colpisce. Esplica un’azione termica ed è utilizzato in oftalmologia in diversi quadri clinici. Primo fra tutti la così detta cataratta secondaria o opacizzazione della capsula posteriore. Impiegato inoltre nel trattamento di alcune forme di glaucoma.

È impiegato nella prevenzione e nel trattamento di varie patologie retiniche tra le quali: Patologie vascolari retiniche (retinopatia diabetica, trombosi retiniche): l’azione coagulante del laser sulla retina determina la distruzione del tessuto patologico, l’arresto dello stimolo angiogenetico (stimolazione alla produzione di vasi anomali da parte del tessuto retinico mal irrorato ed in carenza di ossigeno) con lo scopo di preservare quella zona di retina ancora non interessata e funzionalmente vitale. Edemi maculari: piccoli spot laser, bruciando i microaneurismi responsabili dello stravaso di fluido, favoriscono il riassorbimento dell’edema. Rotture e degenerazioni retiniche: l’azione coagulante del laser è utilizzata per delimitare zone retiniche periferiche degenerate o caratterizzate dalla presenza di fori o rotture, allo scopo di prevenire l’eventualità più pericolosa vale a dire il distacco di retina. Si coagula la retina in più punti eseguendo quella che potremo definire una vera e propria barriera di delimitazione di tali zone “a rischio”.

Consiste nell'asportazione chirurgica del cristallino opacizzato che viene sostituito con una lente intraoculare ad alta tecnologia in grado di corregere ametropie preesistenti. Si esegue in anestesia topica, cioè solo con gocce anestetiche, senza punti di sutura, in regime ambulatoriale e con rapida dimissione dopo controllo e medicazione postoperatoria.

Utilizzo di farmaci intravitreali per il trattamento della maculopatia legata all'età, della retinopatia e maculopatia diabetica e delle maculopatie vaso-occlusive.

Asportazione chirurgica in anestesia locale di calazi e piccole neoformazioni della regione palpebrale

Gli interventi con laser a eccimeri correggono tutti i comuni difetti visivi (miopia, ipermetropia ed astigmatismo), vengono generalmente eseguiti in anestesia topica, sono estremamente veloci e sono indolori. Questi interventi consentono di recuperare completamente la capacità visiva nel giro di pochissime ore in maniera definitiva. Le tecniche attualmente più utilizzate, efficaci e sicure sono: femto-LASIK, PRK e SMILE.
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